ARTSPECIALDAY – 16 giugno 2018
“Piccole tracce di vita. Poesie urgenti”: Andrea Melis torna a scavare l’anima
Melis, nato a Cagliari nel 1979, è un grafico e videomaker che, durante un periodo di lavoro presso un call center, ha frequentato una scuola di poesia, mosso dall’urgenza di esternare la sua umanità. Non si è infatti lasciato alienare da un lavoro poco stimolante che probabilmente non gli permetteva di esprimere ciò che invece aveva da dare al mondo ma ha colto l’occasione per riscattare sé stesso da quella realtà e fare ciò che gli riesce davvero: raccontare emozioni.
Nato come un “fenomeno dal basso”, Andrea Melis comincia a pubblicare i suoi versi sui social, che vengono presto condivisi da migliaia di italiani, oltre che essere stati censurati dopo i fatti di Macerata. Egli aveva sollevato un tema mai stato così attuale come in questo momento: il razzismo e l’indifferenza verso migliaia di persone lasciate affogare in mare. A causa della crudezza delle sue parole, i suoi versi erano stati tolti dalle piattaforme in rete, sollevando grandi polemiche. Forse perché, anche in quel momento, aveva saputo trafiggere con molta precisione l’animo di chi guardava quel massacro con occhi noncuranti e pieni di pregiudizi.
In seguito, grazie ad una campagna di crowdfounding, riesce ad autopubblicarsi la prima raccolta: Bisogni. Poesie urgenti d’amore di lotta e di sogni, che riscuote un enorme successo in libreria.
Ora il suo ritorno è destinato ad un pubblico più ampio, che lo apprezza proprio per la sua peculiare capacità di mettere in versi emozioni antiche e nascoste, che tutti abbiamo ma di cui non sappiamo parlare. Le Piccole tracce di vita raccontate nelle sue Poesie urgenti, così come le definisce lui stesso, sono caratterizzate dalla brevità di espressione combinata ad un sapiente uso delle parole, e grazie a queste Andrea Melis si fa cantore della interiorità più intima di una società che sempre meno riesce a guardarsi dentro.
Quelle che racconta sono le azioni della vita quotidiana, le piccole cose che possono essere le prime sorgenti di emozioni e meraviglia, se guardate con occhi giusti. La sua è una resistenza contro l’analfabetismo dei sentimenti di cui siamo vittime, molto spesso inconsciamente. Non ci rendiamo conto di riuscire a sentire determinate sensazioni fino a quando qualcuno non è capace di farle resuscitare da un cumulo di distrazioni da cui, giorno dopo giorno, sono state seppellite.
Attraverso l’uso di parole semplici e dirette, che raccontano Piccole tracce di vita, le sue poesie ricordano che tutti siamo ancora in grado di provare le meraviglie dell’amore, la vergogna che ci investe quando ascoltiamo o proviamo pensieri razzisti, la genuina felicità di accompagnare una figlia a scuola. Andrea Melis scava in profondità e con un’amica arma: la parola, che per lui non deve essere elaborata o ricca di fronzoli, ma vergine e schietta.
Piccole tracce di vita. Poesie Urgenti ci fa meditare su quanto sia impellente il bisogno di tornare a sentire davvero, oltre l’invadenza della tecnologia o il bisogno di realizzazione e successo che sembra molto spesso prevalere su tutto.
Annalaura Manfredini per MIfacciodiCultura